Interventi per alunni con Bisogni Educativi Speciali (2013 – 2015)
Docenti referenti: Bojocchi, Zucchet , Napoli, Meola, Gargioni.
Per gli alunni DVA nei primi mesi dell’anno scolastico viene elaborato il piano
educativo personalizzato, strumento che facilita i rapporti di reciproca
informazione fra gli operatori, i quali fissano obiettivi, tempi, modalità e
procedure. E’ un documento aperto e aggiornabile, soggetto a verifiche. A tale
scopo è prevista una stretta collaborazione tra operatori socio-sanitari, scuola
e famiglia.
Nell’ambito degli interventi educativi didattici, si prevedono obiettivi a breve,
medio e lungo termine con metodologie e verifiche diversificate. Essi non
necessariamente seguono e si attengono agli obiettivi della classe, altresì essi
non sono limitati dalla scansione annuale delle attività didattiche.
Si garantisce così il rispetto dei tempi di apprendimento di ciascun alunno,
favorendo opportunità di successo ed esperienze motivanti e gratificanti.
L’organizzazione dell’inclusione/insegnamento/apprendimento viene attuata
secondo diverse modalità di lavoro: individualizzato, in classe, in piccoli gruppi,
classi aperte, attività di laboratorio dove gruppi di alunni vivono momenti
dedicati all’espressività corporea, grafica e manipolativa.
Per i casi più gravi dal punto di vista relazionale si cercherà, nel limite del
possibile, di privilegiare il rapporto con un insegnante di riferimento, per
permettere di creare un legame di reciproca fiducia, fondamentale punto di
partenza per un corretto sviluppo cognitivo e socio-relazionale.
Cooperano, con gli insegnanti di sostegno, gli educatori, che garantiscono
un’adeguata assistenza per gli alunni che necessitano la permanenza a scuola
per l’intero orario scolastico.
Per i portatori di handicap sensoriali i docenti sono affiancati e supportati da
assistenti alla comunicazione forniti dalla Provincia.
Gli insegnanti di sostegno hanno attrezzato spazi che raccolgono giochi,
materiali strutturati, libri didattici, software specifici per l’handicap che
vengono annualmente aggiornati. Essi sono ambienti validi per accogliere
anche i bambini più gravi durante il primo periodo della scuola favorendo un
inserimento graduale, piacevole e proficuo all’interno delle classi.
Inoltre, nelle aule della primaria, sono stati predisposti angoli diversificati e
strutturati che permettono l’apprendimento cognitivo, il gioco e il relax.
Di recente sono state allestite aule multimediali che consentono agli alunni
l’interazione con i supporti informatici che contribuiscono a rafforzare gli
apprendimenti.
Gli insegnanti si riservano la possibilità di aderire a progetti specifici
(arteterapia, musicoterapia) che facilitano e stimolano le abilità cognitive di
attenzione e concentrazione.
Per facilitare il passaggio da un ordine di scuola all’altra, sono previste
iniziative di raccordo sia con la scuola dell’infanzia sia con la scuola secondaria
di primo grado.
A tal proposito a fine anno scolastico, gli insegnanti di sostegno e di classe
della scuola primaria incontrano gli educatori della scuola dell’infanzia per
conoscere le problematiche di ciascun alunno in entrata, il suo percorso
formativo e le sue modalità di apprendimento.
Analogamente avviene per il passaggio alla scuola secondaria di primo grado.
È previsto, qualora lo si ritenesse necessario, l’accompagnamento
dell’alunno/a alla scuola secondaria di primo grado con il supporto
dell’insegnante di sostegno della scuola primaria, naturalmente previo parere
favorevole del Collegio Docenti.
Per favorire la continuità dell’istruzione, il Consiglio di classe della Secondaria
dell’alunno diversamente abile lo accompagna in tutto il percorso di
conoscenza delle tipologie d’istituto di istruzione superiore presenti sul
territorio, al fine di operare una scelta consapevole e conforme alle attitudini e
capacità del singolo. Se necessario, l’insegnante di sostegno, nel corso
dell’anno scolastico, prende contatto con le nuove strutture per organizzare
momenti di lavoro comuni.
Tale strategia permette di individuare i punti di forza e le attitudini che
favoriscono la progettazione di un percorso individuale idoneo a garantire il
successo formativo.
Monitoraggio
In itinere si valutano i percorsi individuali di apprendimento, i livelli di
autonomia ed inserimento
Si prevedono:
– incontri sistematici tra i docenti di sostegno
– programmazioni e verifiche con gli insegnanti di classe
– contatti con Enti esterni
– momenti di incontro con le famiglie utili a valutarne la condivisione delle
strategie e delle metodologie adottate (GLI).
Per gli alunni con diagnosi di DSA la scuola adotta le misure compensative e
dispensative previste dalla normativa vigente. Il Collegio Docenti ha approvato
e adottato i modelli dei P.D.P per la scuola primaria e secondaria di primo
grado secondo quanto previsto dal D.M. del 12/07/2011.
Per gli alunni neo arrivati e di recente immigrazione si sviluppano le
competenze linguistiche e comunicative in lingua italiana per garantire un più
veloce ed autonomo inserimento nelle dinamiche di classe.
L’Istituto comprensivo Console Marcello è situato in una zona alla periferia
nord-ovest di Milano caratterizzata da un flusso continuo di immigrati
provenienti dai paesi CEE ed extra CEE. Sono presenti attualmente famiglie
provenienti dai paesi dell’Est Europa, dall’Asia, dall’Africa e dall’America.
E’ indispensabile quindi che l’italiano sia acquisito dai ragazzi nel più breve
tempo possibile perché la padronanza della lingua d’uso permette loro di
entrare in relazione con l’ambiente. Si dovrà quindi realizzare
un’alfabetizzazione rapida a vantaggio degli alunni neoarrivati e un
potenziamento linguistico per quelli di recente immigrazione
Per quanto riguarda gli alunni della scuola secondaria sarà necessario anche un
intervento specifico di prima alfabetizzazione matematica e scientifica perché
spesso, pur essendo in possesso delle competenze necessarie, gli studenti non
sono in grado di dimostrarlo perché non comprendono il linguaggio base.
Finalità
- accogliere il ragazzo straniero e nomade nella scuola facilitando l’inserimento
- nel contesto della classe di appartenenza.
- favorire l’acquisizione delle competenze linguistiche e comunicative in lingua
- italiana per facilitare l’inserimento nella scuola e nella società.
- valorizzare e potenziare le attitudini e le abilità possedute, recuperando
- l’autostima e riducendo l’insuccesso scolastico favorendo la realizzazione di
- scelte consapevoli.
- promuovere in tutta l’utenza la capacità di convivenza civile in un tessutoculturale e sociale multiforme
Organizzazione del lavoro e metodologia
I criteri organizzativi che guidano il progetto sono i seguenti:
due docenti per 3 plessi: la prima opera nella scuola primaria, plessi Console
Marcello-De Rossi ; la seconda opera nella scuola secondaria di primo grado,
plesso Colombo.
Le ore dei laboratori linguistici sono subordinate alla concessione del distacco
dalla classe per le facilitatrici da parte dell’U.S.P. e possono essere variate di
anno in anno e/o all’ assegnazione dei finanziamenti per le scuole collocate in
area a forte processo immigratorio.
Tali ore sono destinate a gruppi di alunni distinti secondo il livello di
conoscenza della lingua italiana :
– Alfabetizzazione base :non conoscenza della lingua italiana sia per la
comprensione sia per la comunicazione quotidiana,sia per la produzione
scritta (neoarrivati).
– Primo livello : parziale conoscenza della lingua italiana con l’utilizzo di
modalità di comunicazione e produzione semplici (di recente
immigrazione).
-L’intervento didattico e di mediazione svolto dalle facilitarici si intende a
supporto della attività necessariamente personalizzata da svolgere in classe
per un periodo che può variare in base all’età, alla lingua materna, alle
caratteristiche dell’alunno, alla capacità di collaborazione della famiglia.
A questo proposito si sottolinea che per gli obiettivi di apprendimento e il loro
raggiungimento si fa riferimento al “Quadro Comune Europeo per le lingue”
mirato ai diversi livelli : contatto-sopravvivenza-soglia (Base-A-A1-A2).
In particolare per l’alunno straniero, come qualsiasi altro alunno in difficoltà, si
deve seguire una programmazione differenziata che tenga conto della
situazione di partenza e dell’origine e preveda obiettivi raggiungibili in base al
suo livello di apprendimento.
Sia la valutazione quadrimestrale, sia quella finale devono tener conto di
quanto stabilito nella programmazione personalizzata (in laboratorio per i neo
arrivati) e dei progressi registrati in base alla situazione di partenza.
Si sottolinea che l’alunno straniero neo arrivato e di recente immigrazione
(livello base) deve acquisire inizialmente la lingua della comunicazione, in
quanto non è in grado di affrontare testi specifici, in particolare per lo studio.
L’approccio all’ “ italiano per studiare “ ha tempistiche lunghe, soprattutto si
deve tenere conto delle caratteristiche individuali e del suo bagaglio culturale.
Il modulo organizzativo tiene conto della necessità di sopperire all’emergenza
linguistica dei neo arrivati inseriti non solo all’inizio dell’anno ma anche ad
anno scolastico inoltrato.
Di norma al laboratorio linguistico accedono tutti gli alunni stranieri e nomadi
che necessitano di una prima alfabetizzazione in lingua italiana, oppure che
presentano ancora problemi di espressione verbale e necessitano quindi di un
ulteriore supporto per entrare in comunicazione con l’ambiente circostante.
Il punto di partenza è quello dell’accoglienza, una fase delicata e complessa da
cui può dipendere in buona parte la riuscita del progetto stesso. Le attività
risultano articolate a vari livelli operativi:
- livello burocratico–amministrativo: acquisizione delle informazioni di tipo
- familiare ed amministrativo;
- livello educativo: rilevazione delle competenze linguistiche dell’alunno;
- livello relazionale: instaurazione di accettazione all’interno della classe
- d’inserimento attraverso le attività di accoglienza prevista per i neoarrivati
- (inserimento graduale di 2-3 giorni, dove è possibile per la primaria);
- livello comunicativo: sviluppo delle capacità espressive e comunicative.
La metodologia si basa sulla partecipazione attiva, sullo scambio linguistico,
sull’espressione dei vari punti di vista.
Nella prima fase di accoglienza si privilegia l’espressione orale partendo da
strutture di “ vissuto “, utilizzando espressioni di comunicazioni immediate, per
passare gradualmente a forme di comunicazione sempre più complesse,
arricchendo così il patrimonio lessicale.
Il procedimento metodologico rispetta la scansione del metodo naturale:
comprensione, assimilazione e produzione.
Nell’ambito del laboratorio linguistico trova anche spazio l’attività pittorica e
grafica, quale ausilio alla comunicazione verbale e importante mezzo di
espressione.
Si propongono una serie di unità di lavoro su argomenti di vita quotidiana con
obiettivi comunicativi, linguistici e tecnici.
Al termine di ogni unità si effettuano verifiche intermedie, analogamente, al
termine di ogni congruo, numero di unità didattiche, si propongono verifiche
finali.
Contestualmente si operano le valutazioni e i conseguenti aggiustamenti
programmatici in relazione agli esiti raggiunti.
Per un sostanziale raggiungimento dell’inclusione scolastica si realizzerà un
coinvolgimento degli organi interni e degli Enti esterni ( U.S.P., Agenzia di
formazione, Cooperative, Polo Start, Psicologi, ASL, Comune di Milano, C.T.P.,
Educatori responsabili delle Comunità,mediatori linguistici cultuirali … )
Monitoraggio
-Si effettueranno incontri mensili tra le facilitatrici per la rilevazione dell’utenza
straniera, gli scambi didattici e la verifica del progetto.
-Si effettueranno incontri periodici delle facilitatrici con i docenti di classe
(scuola primaria) e di disciplina (scuola secondaria)per scambi di informazione,
progettazione comuni di interventi, consulenze.
-Si effettueranno momenti di raccordo con i mediatori culturali, per sviluppare
un’azione di monitoraggio con il campo nomadi di via Negrotto.
-Si effettueranno momenti di raccordo con le famiglie straniere attraverso il
coinvolgimento di mediatori linguistici culturali (es.convocazione genitori,
consegna schede di valutazione, colloqui per orientamento, preparazione
all’esame di terza ).
-Si effettueranno momenti di confronto con le famiglie degli alunni che non
frequentano con regolarità (anche attraverso comunicazioni telefoniche) per
sollecitare la loro attenzione.
-In itinere si valuterà con i docenti di classe sia il livello di inserimento e di
integrazione in classe, sia il livello di autonomia personale e operativa nel
laboratorio linguistico degli alunni stranieri e nomadi.